CONVEGNO – La plasticità neuronale
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IL METODO SAS (Sviluppo Abilità Sociali)
10 Novembre 2015
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SABATO 7 NOVEMBRE

La cooperativa sociale MOMO in collaborazione con ASL-CN1 con il contributo di fondazione CRT organizza una giornata formativa rivolta ad educatori professionali, neuropsichiatri, insegnanti, psicologi, psicoterapeuti, logopedisti, neuropsicomotricisti, terapisti occupazionali, operatori socio-sanitari dal titolo:

Il metodo SAS (Sviluppo Abilità Sociali): un metodo di terapia occupazionale a carattere transdisciplinare per le persone con autismo e le loro famiglie.

A cura della relatrice Emmanuelle Rossini Drecq                   emanuelle

Guardarsi e capire le emozioni gli uni degli altri, è una capacità straordinaria dell’essere umano.

Prima delle competenze sociali, infatti, si ha la cognizione sociale, ovvero quella sintonia sociale ed emotiva che si manifesta in forme semplici già nei primi mesi di vita per poi assumere forme sempre più complesse grazie ed attraverso la semplice esposizione alla vita sociale.

L’organizzazione dell’esperienza sociale è dunque un processo evolutivo, non separabile dallo sviluppo cognitivo, oggi sempre più studiato e conosciuto, grazie anche alle ricerche neurofisiologiche sui neuroni a specchio.

Nel bambino con autismo però qualcosa nello sviluppo del rapporto relazionale biunivoco, s’ inceppa.

Da queste considerazioni e basandosi sulla teoria della simulazione incarnata del Prof. Gallese (2006) del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Parma, Emmanuelle Rossini Drecq, ergoterapista e ricercatrice, ha sviluppato un intervento innovativo e specifico per lo sviluppo delle abilità sociali: il metodo S.A.S.

La metodologia prevede più fasi attuative; si sviluppa partendo da una sollecitazione socio-percettiva, precoce ed intensiva, all’attenzione del viso e delle sue espressioni, amplificate sia dal volto dell’operatore ( parte mobile, stimolo dinamico) sia dall’uso di una marionetta ( parte immobile, stimolo statico) fino alla drammatizzazione socio-cognitiva, di situazioni di vita sociale giocate. L’esperienza sociale in corso così rallentata, replicata e analizzata permette al bambino con autismo di cogliere e capire meglio situazioni di vita migliorando così la comprensione sociale.

I dati di validazione del metodo sono incoraggianti, i bambini che hanno svolto il training mostrano un significativo aumento delle prestazioni di comprensione delle emozioni.

Sarà quindi interessante conoscere il metodo S.A.S dalla voce e dal racconto dell’ideatrice Emmanuelle Rossini Drecq.

… e poi il primo ridere assieme… lì è il miracolo, è la meraviglia.”

Emmanuelle Rossini Drecq, ergoterapista SUPSI – DSAN

 

Per informazioni: Sara Vercellone, responsabile Area autismo 3466387519

per iscrizioni: segreteria@coopmomo.it

locandina-poster il metodo SAS 7 novembre 2015